elezioni amministrative 14-15 maggio 2023 - Isabella Sala

Isabella Sala

Candidata alle elezioni amministrative 2023 di Vicenza con la Lista Partito Democratico per Giacomo Possamai



Perché oggi, cosa domani

Mi candido in Consiglio Comunale per fare la mia parte fino in fondo; perché credo in Giacomo Possamai, giovane amministratore di talento, che sa unire mondi diversi e promette una città più viva, con i quartieri centro di sviluppo sociale, culturale, ambientale, una città riconnessa con la provincia, con le altre città del Veneto e con il mondo.

Saranno anni difficili per chiunque si trovi al governo della città. Come altre comunità del nostro Paese e continente, una città che invecchia, con pochi bambini, con famiglie straniere che partono in circa di lidi più accoglienti dal punto di vista lavorativo e sociale, così come succede a tanti ragazzi e ragazze, che cercano prospettive altrove. Sarà una città attraversata dalla TAV, dal progetto ad Est, e dalle prime realizzazioni ad ovest. Nessuna indolore, tutte con la necessità di grande attenzione per minimizzare gli impatti ambientali, sociali, di mobilità, di infrastrutture.

Sarà una città con problematiche crescenti ambientali, di qualità dell’aria, dell’acqua, e la necessità di affrontare in modo forte e coraggioso le sfide che ci attendono.

Saranno gli anni del nuovo Parco della Pace e della nuova Biblioteca, delle tante realizzazioni del PNRR.

Saranno anche, speriamo e lavoriamo per questo, gli anni di una città che sceglierà insieme il proprio futuro, con un giovane sindaco e una squadra di persone che crede nella partecipazione dei cittadini, della rigenerazione dei quartieri grazie al contributo di tutti.

Io ci credo e, con Giacomo Possamai, mi impegnerò per questo.

Isabella

elezioni amministrative 14-15 maggio 2023 - Isabella Sala

Dove ebbe tutto inizio…

Quindici anni fa un’amica ricercatrice, esperta in tematiche di genere, spiegava in un convegno che le donne - nelle statistiche - mostravano una finestra temporale di “tempo per sé”: tra il lavoro di cura dell’essere madri, a quello della cura nei confronti di genitori e nipoti. Queste le famose statistiche, che fanno sentire molti esclusi, che non entrano nelle vite individuali, che spesso anzi le escludono… Ma la mia, di vita, quella indagine l’aveva centrata appieno! E in quella finestra ho deciso senza dubbio alcuno di volere entrare; e che quel tempo per me sarebbe stato di impegno civico, per la mia città.

Così è nata la mia prima volta, da candidata e da iscritta al Partito Democratico, che nasceva allora. Così sono qui oggi, come prima e più di prima, a fare la mia parte, con la fiducia e il sostegno dei cittadini e delle cittadine.

Passato

Il mandato che si conclude

In questi 5 anni sono stata consigliera comunale di minoranza, capogruppo del Partito Democratico.

Ho cercato di essere critica e, allora stesso tempo, di dare contributi concreti e costruttivi. L’amministrazione guidata dal sindaco Rucco ci ha bocciato decine di ordini del giorno e emendamenti, a volta li ha assunti senza riconoscerne il merito.

Tra gli esempi l’utilizzo della rete internet in Comune in sostituzione della rete telefonica classica, con risparmio di decine di migliaia di euro.

La proposta di sostituire i cartelloni pubblicitari, poco utilizzati e in cattivo stato, con altri digitali, fra l’altro liberando coni visivi molto interessanti, e utilizzare gli esistenti quando invenduti per presentare ingrandimenti di vecchie cartoline di Vicenza, opere di giovani street artist, di fotografi ecc.

Sono stata felice di fare la mia parte per la realizzazione di Viva Vittoria, una grande opera relazionale condivisa con raccolta fondi a favore delle donne vittime di violenza, anche questa volta, come per la grande bandiera risorgimentale, frutto di un grande lavoro comune, e di dare l’idea del dono della tessera della biblioteca civica ai nuovi nati.

Grazie ai Giovani Democratici abbiamo proposto l’intitolazione di vie, di parchi, o la realizzazione di altre modalità di riconoscimento a figure di donne della storia di Vicenza, facendo anche conoscere la loro biografie tramite racconti in QR code o altre modalità.

E’ stato importante, in questi anni, operare uniti con tutti i consiglieri di minoranza. 12 consiglieri di cinque gruppi, con cui abbiamo portato avanti battaglie comuni. Fra queste quelle su AGSM AIM, su cui avevamo visioni diverse; su Palazzo Thiene (che abbiamo sostenuto nell’acquisto ma che avremmo visto diversamente, sia nella modalità di acquisizione sia nella gestione); sul Parco della Pace e su altre tematiche, fino alla veemente protesta della primavera 2023 contro il giornalino dell’amministrazione, una propaganda elettorale non pagata dal candidato sindaco Rucco ma con contributi di investitori che potevano essere spesi per altro: educazione al consumo dell’acqua e dell’energia etc.

L’avventura amministrativa

Ho avuto in questi anni il privilegio di essere eletta con un riconoscimento importante da parte dei cittadini. Un segno che è stato sempre un grande onore e una grande responsabilità.
Siamo reduci da elezioni (le Politiche) in cui non si esprimono nomi, non si scelgono le persone a causa della legge attuale in vigore. I candidati, con le liste bloccate, sono scelti a monte dai partiti.
Le elezioni amministrative, e regionali, e così le Europee che saranno nel 2024, chiedono invece di fare la propria scelta, di esprimere un nome, in questo caso anche due, purché le preferenze siano di genere diverso: donna/uomo o uomo/donna.
Un elettore che scrive quei nomi compie un atto importante, oltre la semplice “croce”. Sceglie un nome, un volto, una ”voce che dia voce” alle istanze che sente forti, ai valori che sente suoi.

Spero di avere corrisposto a questo, o almeno a una parte di queste aspettative nelle esperienze di questi anni.
Da consigliera di maggioranza ho imparato l’apprendistato dell’essere amministratore, ho presieduto la Commissione Cultura per un periodo, lasciando l’incarico quando ho iniziato ad occuparmi professionalmente di comunicazione culturale. Sono stata sempre vicina e interessata ai temi sociali, e porto con me, tra le realizzazioni più belle, l’intuizione – portata avanti con il consigliere delegato e amici curatori e artisti – della meravigliosa “bandiera gigante” che scendeva dalla Basilica, composta da una Vicenza in movimento, da migliaia di quadrati realizzati da studenti di tanti paesi; di una città, a 150 anni dall’Unità d’Italia, ricca di cultura e di culture, una città che ha ricevuto la sua prima medaglia d’oro proprio per il coraggio dei suoi cittadini nel Risorgimento.

Sono stata successivamente assessore al sociale, allora denominato “alla Comunità e alle Famiglie”: ho apprezzato molto il nome particolare dato all’assessorato, proposto dal sindaco Variati; ho chiesto fosse declinato al plurale per rappresentare la pluralità delle nostre formazioni sociali “di base”. Una città che invecchia, la nostra, dove una percentuale inattesa è di famiglie mononucleari. Il rischio quindi di essere tante monadi, di essere soli nel proprio condominio, quartiere, città.

Per questo la più grande soddisfazione è stata per me riuscire a realizzare un sogno: un modo partecipato di riprogettare i servizi sociali. Abbiamo creato nel 2016 cinque aree di lavoro per il progetto “Vicenza, insieme si può”: anziani, famiglia e minori, persone con disabilità, vulnerabilità e uno trasversale dell’abitare. Abbiamo chiamato chi volesse far parte di questo processo, di questo progetto; centinaia di persone vi hanno aderito: operatori sociali, socio-sanitari, sanitari ma anche architetti, educatori, volontari, cittadini e cittadine senza “etichette”… Ne sono nati decine di progetti, e ne sono stati scelti 18 da portare avanti. Le elezioni sono state perse, e con loro si sono persi molti progetti, molte buone intenzioni perché, sappiamo, chi dopo arriva spesso male alloggia sui piedi, sulle fondamenta di ciò e/o di chi lo ha preceduto.

La cosa bella però è che alcune intuizioni non sono andate perdute.

Oggi, ad esempio vengo a sapere che un progetto dedicato alle persone con disabilità, che sta partendo, è nato dalle relazioni e dai pensieri di allora.

Che il “Tavolo di quartiere” che avevamo pensato rivolto ai giovani, sperimentato a San Lazzaro, con IPAB per i minori (con l’allora Presidente Zocca e un gruppi di ex dirigenti scolastici volontari) e altri soggetti, è ormai una necessità della città; anzi, delle città tutte, ancor più dopo l’emergenza Covid.
Soprattutto, è stato importante il metodo, che ha segnato un po’ una via, e che vorrei potesse ripartire in città, riferito a tutti i settori: perché non può più esistere un modo settoriale di rispondere a problemi che sono trasversali, e complessi. E perché lavorare insieme è bello ed efficace.

Futuro

Il mio programma
I miei sogni, i miei progetti

Trenta anni fa, da giovane genitore, ero stata interpellata per partecipare, nella veste appunto di neomamma, a tavoli per il ripensamento dei quartieri “dal basso”.

Con me, altri erano chiamati nei diversi ruoli: nella scuola, nei gruppi sportivi, parrocchiali, culturali…
Da questo grande impegno partecipativo è nato il “Piano Frazioni”, poi assunto negli strumenti urbanistici, e ancora ricco di spunti di grande interesse.
Trent’anni dopo, credo sia tempo di tornare ad occuparsi dei quartieri, nelle piccole cose così come nelle grandi, e di farlo con chi nelle frazioni abita, lavora, vive.

Vorrei portare avanti l’idea di una “città dei 15 minuti”, adattata alla nostra dimensione: una città dove si vive bene nei quartieri perché vi si trova tutto ciò che necessita. Scuole, divertimento, cura della salute, natura, commercio e una buona qualità dell’ambiente naturale e dell’abitare.
Mi impegnerò per portare a Vicenza esperienze di cohousing, di abitare solidale, dove persone e famiglie di generazioni diverse si aiutino e sostengano, a livello di condomini, vie, quartieri.
Mi impegnerò per i giovani e con i giovani, ascoltandone i bisogni, e valorizzando ciò che esiste, come il Centro Psicopedagogico e i centri educativi e aggregativi, e promuovendo una rete tra istituzioni, soggetti del terzo settore etc: una task force per essere a fianco dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze e delle loro famiglie.
Mi impegnerò per la Pace, promuovendo la nonviolenza come mezzo per la promozione di una cultura di pace e di risoluzione dei conflitti, e pensando di realizzare nel Parco un percorso che racconti le grandi figure della nonviolenza nel mondo, e faccia tesoro delle persone che, a Vicenza, sono state pioniere della cultura pacifista e nonviolenta e possono condividere con i giovani le loro esperienze e i loro saperi.
Mi impegnerò per il contrasto alla violenza di genere, e per la promozione di vere pare opportunità.
Mi impegnerò per una città più verde, più viva, più vera.

Bio

Ho 58 anni, da trenta sono sposata con Andrea e abbiamo tre figli: Beatrice, Alberto e Angela. Sono stata insegnante e vicepreside e, da quindici anni, lavoro nella comunicazione culturale. A scuola mi sono anche occupata come ‘funzione strumentale’ di accoglienza di bambini e famiglie migranti e di tematiche interculturali, sono stata vicepreside e ho svolto una esperienza come Rappresentante Sindacale Unitaria; sono giornalista pubblicista iscritta all’albo dei giornalisti del Veneto dal 1999. A 17 anni ho avuto la fortuna di trascorrere un anno di studio all’estero, conseguendo anche il diploma di scuola superiore negli Stati Uniti; mi sono laureata in Scienze Politiche a Padova con una tesi di ricerca sul diritto all’informazione negli enti locali e ho conseguito un master in comunicazione aziendale a Venezia, Ca’ Foscari, nonché un corso postuniversitario in italiano come Lingua Seconda.

Nell’ultimo mandato sono stata Consigliera Comunale di minoranza e capogruppo del Partito Democratico, in precedenza Assessore alla Comunità e alle Famiglie con delega - insieme al sociale - al welfare e alla casa, alla tutela dei diritti e all’integrazione, seguendo anche la Casa per la Pace e il Centro Antiviolenza.

Sono socia fondatrice di VeLa (Veneto Laboratorio Civico), un’associazione a livello regionale che intende essere motore di sviluppo per la nostra regione secondo i principi dell’agenda 2030 ONU per lo sviluppo sostenibile, della Costituzione e dell’Unione Europea.

Contatti

isabellamaria.sala@gmail.com